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Aprile 2018
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Il pressfitting in acciaio al carbonio è un sistema vastamente utilizzato per la realizzazione degli impianti di riscaldamento, dalle singole unità abitative, fino ai più grandi progetti industriali.
Decisamente più economico della variante in acciaio inox 316L, esso può offrire le stesse caratteristiche di solidità e praticità. Anche la corrosione non è un problema, a patto di rispettare alcune prescrizioni come una completa e perfetta coibentazione a regola d'arte.

Un cattivo isolamento può, infatti, innescare dei principi di corrosione, sulla parte esterna di raccordi e tubazioni. Tutte le parti dell'impianto realizzate in acciaio al carbonio devono essere coibentate, in modo da non permettere all'umidità e alla condensa di raggiungere il metallo.
Che cosa intendiamo per materiale coibentante a celle chiuse
Un materiale per la coibentazione è detto "a celle chiuse" quando esse sono completamente isolate l'una dall'altra. Di conseguenza, non può esserci nessun tipo di passaggio di sostanze (ad esempio aria o acqua) tra loro.
I materiali a "celle aperte", invece, hanno una struttura porosa che favorisce il passaggio e l'accumulo di fluidi.

Guaine di coibentazione dei tubi a celle chiuse
La coibentazione deve essere completa, si possono utilizzare le guaine cilindriche già pronte in commercio, ma è importante che tutti i diversi spezzoni di guaina siano sigillati con l'apposito nastro adesivo coibentato a celle chiuse o soluzioni equivalenti.

Nastro adesivo coibentante a celle chiuse
Tutto il materiale per la coibentazione deve essere del tipo a celle chiuse. Altri tipi di materiali a celle aperte, oppure il feltro e la lana di roccia, oltre a non essere efficaci, rischiano invece di favorire la corrosione. Essi infatti, invece di impermeabilizzare l'impianto, favoriscono il trattenimento della condensa, accumulandone sempre di più.

Materiale da coibentazione inadatto per gli impianti pressfitting in carbonio
Che cosa può innescare la corrosione esterna sugli impianti in acciaio al carbonio?
Internamente alle tubazioni, se rispettata la prescrizione di circuito chiuso, la presenza di ossigeno è minima, sicuramente non nelle dosi tali da poter innescare principi di corrosione.
All'esterno del circuito la situazione è completamente diversa, l'ossigeno (l'agente ossidante per eccellenza) presente nell'aria – se coadiuvato dalla copresenza di alcune altre sostanze, tipicamente l'acqua anche vaporizzata (umidità) - può innescare la corrosione.
Condensa
In un impianto di riscaldamento, la differenza di temperatura che si crea da quando l'impianto trasmette calore, a quando è spento (ad esempio nelle ore notturne) può creare la formazione di condensa all'esterno delle tubazioni.
Una perfetta coibentazione elimina questo fenomeno, isolando il metallo dall'ambiente esterno e facendo in modo che il cambiamento di temperatura sia ridotto e meno repentino.

Impianto idraulico non completamente coibentato: formazione di condensa
Cemento o calce rimasti erroneamente a contatto con l'impianto
In cantiere spesso raccordi e tubazioni potrebbero sbadatamente rimanere a contatto con del cemento o della calce. Se non vengono ripuliti, soprattutto in presenza di umidità, possono formarsi delle incrostazioni. Lasciare queste impurità sull'impianto, o procedere alla coibentazione senza un'adeguata pulizia preliminare, è assolutamente da evitare.

Parte di un circuito idraulico ossidato per la prolungata esposizione a cementi particolarmente aggressivi e alla condensa
Conclusioni
Il pressfitting in acciaio al carbonio offre ottime caratteristiche di economicità, qualità e velocità di realizzazione del vostro impianto. Per garantirvi la sua longevità negli anni, deve essere completamente ed efficacemente coibentato con appositi materiali a celle chiuse.
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Per maggiori informazioni contattate l'Ufficio Tecnico Eurotubi.
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