|
Novembre 2017
|
|
Sistemi di adduzione e materiali utilizzati per il trasporto dell'acqua potabile: oggi l'acqua che esce dai nostri rubinetti è sempre più trattata con sostanze a base di cloro, per la normale disinfezione.
Che effetto possono avere queste sostanze, sulla longevità degli impianti? Soprattutto, alcuni materiali utilizzati per le tubazioni, al passaggio dell'acqua contenente composti di cloro, possono rilasciare delle sostanze pericolose per la salute umana?
La disinfezione dell'acqua erogata dai nostri rubinetti è una prassi comune. Alcune sostanze chimiche, principalmente a base di cloro, sono addizionate giornalmente, all'acqua che esce dai nostri rubinetti.
Inoltre, all'interno degli impianti di acqua potabile degli edifici (in modo maggiore se si tratta di luoghi a rischio contaminazione, come gli ospedali) sono eseguiti dei trattamenti "d'urto", con dosi abbastanza elevate di sostanze a base di cloro.
Queste operazioni servono a scongiurare la proliferazione dei batteri, alcuni dei quali molto pericolosi, come quelli della legionella.
Un grosso problema per le tubazioni dell'acqua destinata al consumo umano: i batteri della legionella
La legionellosi è una grave forma di polmonite, i batteri che ne sono la causa possono proliferare nelle tubazioni dell'acqua, se sono soddisfatte alcune condizioni, come una temperatura compresa tra i 20 °C e i 45 °C e la presenza del "biofilm": sedimenti organici, in grado di offrire un ambiente ideale per le legionelle.
|
Le sostanze a base di cloro utilizzate per la disinfezione, possono andare ad intaccare gran parte dei materiali con cui sono costruite le tubazioni destinate al trasporto dell'acqua.
Questi composti possono essere molto aggressivi, soprattutto se vengono introdotti in dosi troppo elevate: potrebbero, infatti, danneggiare seriamente gli impianti.
Acciaio Inox AISI 316L e resistenza ai composti del cloro per la disinfezione
L' acciaio inox AISI 316L, con cui sono realizzati i raccordi e le tubazioni Pressfitting Eurotubi, offre un'elevata resistenza ai trattamenti con composti a base di cloro, a patto che vengano rispettate le dosi prescritte.
|
Tubazioni plastiche in derivati del polietilene e acqua trattata con composti di cloro
Rispetto all'acciaio inox, le tubazioni in polietilene reticolato (PEX) e maggiormente, quelle non reticolate (PE-RT) hanno una longevità limitata, soprattutto se impiegate in "circostanze gravose". Come ad esempio in condizioni di alte pressioni e temperature, e con forte presenza nell'acqua di composti a base di cloro per la normale disinfezione.
Diversi studi hanno dimostrato come il passaggio di acqua, contenente composti di cloro, all'interno di molte delle tubazioni realizzate in materiali plastici, possa portare all'invecchiamento precoce delle tubazioni, con tutti i problemi inerenti.
Infine, studi molto preoccupanti, hanno evidenziato come il passaggio del biossido di cloro utilizzato per la disinfezione, all'interno di alcune tubazioni in pex, possa aumentare il rilascio di pericolosissime sostanze "distruttrici endocrine", nell'acqua che beviamo.
Potrete approfondire l'argomento all'interno di questa pubblicazione scientifica: "Studio a lungo termine sulla migrazione dei composti organici volatili, dalle tubazioni in polietilene reticolato (PEX) e gli effetti sulla qualità dell'acqua potabile".
Pagina 9 – Documento PDF scaricabile qui.
|
|
|
|
|
Interessato al sistema Eurotubi Pressfitting?
Contattaci per richiederci le informazioni che ti servono, ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile!
|
|
|
|
|